La pandemia ha portato con sé lo sdoganamento della cosiddetta vita online, dai meeting di lavoro, alle lezioni in modalità telematica sino ai cartoni animati interattivi. Tutte le fasce d’età hanno spostato, in termini più o meno ampi, porzioni della propria quotidianità sul web.
Tutto questo si traduce nello sviluppo di prodotti e servizi dedicati, ne è un esempio il settore turistico, profondamente mutato nell’ultimo biennio.
Dalla visita anticipata nel Metaverso sino alla prenotazione in blockchain
Quante volte è capitato di prenotare un soggiorno in una struttura che ha poi deluso le aspettative formatesi attraverso recensioni fuorvianti o foto ad hoc.
La scelta dell’alloggio è forse uno degli elementi che più caratterizza una vacanza, che sia un albergo, un appartamento o un agriturismo. Per questo sono sempre di più le strutte di lusso che hanno implementato una soluzione oggi innovativa, ma che presto diverrà routine, si tratta della possibilità di visitare anticipatamente la struttura nel Metaverso.
Un’opportunità del genere consente di visitare servizi come Spa, piscine, attrazioni con preview, foto e prezzi. E lo stesso vale ovviamente per le differenti tipologie di camere.
Ma attenzione perché l’industria del turismo digitalizza anche la fase successiva alla prenotazione, rendendo il proprio soggiorno rivendibile a terze parti, consentendo di trovare una soluzione all’annosa questione della cancellazione della partenza.
La prenotazione diventa un token
Se sino ad oggi cancellare la prenotazione si traduceva in una perdita per il cliente, che perdeva l’acconto, o per la struttura, che in caso di cancellazione gratuita si ritrovava a 24/48 ore dal soggiorno una camera vuota, dovendo cedere a prezzi al ribasso pur di venderla, oggi il sistema si rinnova.
Questo consente ai viaggiatori di poter modificare, anche last minute, i propri programmi per qualsiasi ragione, rivendendo su un mercato secondario la prenotazione, generando un profitto anche per le strutture o vettori, che guadagnano sulle royalties.
Il turismo nell’era del Web 3.0
Il turismo assume quindi maggiore focus sulla decentralizzazione, sull’autonomia degli utenti e sulla sicurezza dei dati. Il Web 3.0 eliminerebbe l’intermediazione attraverso l’uso della tecnologia blockchain. Questo significa che non ci sarebbero più intermediari come piattaforme di prenotazione online, con la conseguente riduzione di commissioni e l’aumento della trasparenza nei processi di prenotazione.
Gli asset turistici come camere d’albergo, voli o tour potrebbero essere rappresentati come token su blockchain, consentendo una maggiore liquidità e facilità di scambio tra diversi servizi di viaggio. Ma non solo, le recensioni dei viaggiatori potrebbero essere registrate su blockchain in modo permanente e immutabile, eliminando il rischio di falsificazioni o recensioni manipolate.
In altre parole il Web 3.0 ha il potenziale per rivoluzionare il modo di fare turismo, dalle prenotazioni ai soggiorni in struttura, rendendo obsolete piattaforme e processi automatici e consentendo lo sviluppo di nuove figure professionali.
Ma come ci si forma per un assetto del settore che, almeno per ora, non esiste?
È possibile formarsi efficacemente affidandosi ad Enti di Formazione con una reale, e soprattutto comprovata, esperienza nella formazione in ambito turistico. Il Master TQM, ad esempio, vanta una rosa di Docenti che prima di essere tali sono figure di spicco del settore, in grado di trasmettere ai propri allievi non solo nozioni teoriche, ma quel know-how che solo chi mastica il turismo tutti i giorni, e lo fa ad un determinato livello, può insegnare.
È per questo che un Allievo del Master TQM è un allievo estremamente competitivo sul mercato del lavoro, lo è grazie alla Formazione specialistica che riceve da un Master in continua evoluzione, che non guarda semplicemente al presente ma si orienta verso il futuro.